Presentazione

Lo Sport è un diritto di tutti. Non è scritto nella Costituzione, della quale, con rispetto, riteniamo sia una carenza, ma lo diciamo noi. I pur lungimiranti Padri della Costituzione non potevano minimamente immaginare che proprio l’attività fisica sarebbe diventata uno dei bisogni dell’umanità.

Nell’emisfero Nord del mondo la più grave carenza non è il cibo, o l’acqua, o la libertà: è la carenza di moto, altrimenti detta sedentarietà.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità – organismo dell’ONU – già all’inizio del terzo millennio aveva inviato una raccomandazione ai Paesi “ricchi” nella quale si afferma che i loro cittadini avevano bisogno di svolgere molta attività fisica per combattere gli effetti della sedentarietà e di altri vizi moderni.

È un motivo per cui riteniamo che lo sport sia un diritto; ma ce ne sono altri: con lo sport si sta insieme, si socializza, si cerca il proprio benessere psicofisico, si prevengono le malattie e ci si libera dallo stress e si realizzano le proprie capacità.

La Nuova Atletica 87 è un’associazione di Sport Cultura e Tempo Libero, che organizza l’attività fisico-sportiva per tutti.

domenica 5 aprile 2015

IN OCCASIONE DEL PRANZO A TEMA DI SABATO 18 APRILE VI PROPONIAMO ALCUNI ESTRATTI CHE TRATTANO IN MANIERA MOLTO EFFICACE L'ARGOMENTO

Tratto dal quotidiano "AVVENIRE", Massimiliano Castellani 28 marzo 2014
Sport e Shoah Dai campi sportivi al lager:
"…E lì, tra i sei milioni di vittime dell’Olocausto, tra grida nel vergognoso silenzio, si consumò un ulteriore genocidio che non è mai stato indagato fino in fondo, quello dello sport. Una pagina nera, listata a lutto, che va sotto il nome diSport e Shoah che ora è anche il titolo del saggio dello storico Sergio Giuntini, il quale parte subito da un dato inquietante e ai più sicuramente ignoto: «Si calcola che tra i sei milioni di vittime del nazifascismo, il martirologio sportivo abbia causato la morte di sessantamila atleti, di cui 220 di alto livello."

Il manifesto quotidiano comunista Pasquale Coccia, 20.12.2013 
"…Corpi dati alla guerra partigiana, sono quelli dei campioni di ciclismo, calcio, alpinismo e perfino delle auto da corsa, che seppero schierarsi con grande coraggio. Sport e Resi-stenza (sedizioni, euro 15) di Sergio Giuntini, è un libro che segna un’inversione di tendenza, che vorrebbe gli sportivi tutti aderenti alla Repubblica di Salò. Dopo aver scavato negli archivi della storiografia sportiva, Giuntini racconta le storie di campioni, anche di rugby, sport assai caro al regime, come Battagion del Rugby Milano, che aderì alla Resistenza, catturato dai nazi-fascisti finì a Dachau, dove fu liberato il 25 aprile del 1945 e giocò in Nazionale fino al ’48."

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